Una cena movimentata

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Ristoranti in Sicilia: Una cena movimentata

I ristoranti scoperti in Sicilia li devo soprattutto a un mio carissimo amico catanese: Italo Cultrera. Che oltre ad essere un buongustaio, è la persona che ha fatto in assoluto gli scherzi più originali, più folli, più atroci, degli ultimi quarant’anni. Molti si sono ispirati alla sua fantasia. Dal film Amici miei alla trasmissione televisiva Libero imperniata sugli scherzi telefonici, a cui Italo venne chiamato a collaborare. Vi parlo di lui perché, oltre ad avermi fatto scoprire la vera cucina siciliana, mi ha coinvolto in alcuni dei suoi scherzi più belli.

Sorvolo su quando Italo un giorno si sostituì ad un autobus di linea noleggiando un pulmino e conducendo gli ignari passeggeri che vi salivano attraverso i percorsi più strani; poi, andando a fare shopping, se li dimenticò sul pulmino. E che dire di quel suo amico che, ubriaco e addormentato, fu messo su “u ferribot” con la macchina e si risvegliò a Reggio Calabria. Visto l’argomento di questo libro, vi racconto uno di questi scherzi, che si è svolto proprio in un ristorante.
Negli anni 80, 200 amici, complici dei suoi scherzi, ricevettero una lettera da Italo, che indiceva la riunione dei “buontemponi catanesi” in un ristorante della città.
Già il tono dell’invito doveva mettere sull’avviso i partecipanti: la serata non avrebbe preso una piega tranquilla… Difatti, si consigliava “l’abito andante”. Seppi poi che Italo aveva pattuito un prezzo per la cena e un altro per coprire i danni. Per ogni evenienza, aveva anche previsto la presenza di tre ambulanze fuori del locale.

Crêpes Suzette

La cena iniziò con un brindisi: i bicchieri fragilissimi andarono in 1000 pezzi. E il vino fu incanalato nei bordi della tovaglia, come in una grondaia; un fiume in piena, di colore rosso, finì sui pantaloni degli ultimi commensali. Fu solo l’inizio. Agli antipasti, tutti i camerieri abbandonarono il locale. Si scatenò l’inferno. C’era persino un mangiafuoco, ingaggiato da Italo, che faceva le mele cotte! Tovaglioli inzuppati nel vino rosso roteavano per la stanza…. gente sotto i tavoli che scientificamente dipingeva le scarpe dei commensali con i colori più bizzarri…. Arrivarono in tavola involtini di pesce spada: nel ripieno, insieme ad aglio e prezzemolo, c’erano candelotti lacrimogeni! Eroicamente, l’aiuto chef faceva le Crêpes Suzette; ogni volta che si girava gli versavano nella padella litri di alcool, con un bellissimo effetto lanciafiamme.… Sembrava la notte di San Valentino. Ad un certo punto andò via la luce per alcuni secondi e apparvero due belle donne che iniziarono un sensuale striptease. Dopo un po’ coinvolsero il proprietario del locale nel loro gioco che, in men che non si dica, si trovò in mutande. Naturalmente Italo aveva avvisato la moglie del poveraccio che piombo’ come una furia al ristorante. Fu una delle più grandi sceneggiate a cui ho assistito. L’ultima parola che la moglie disse al marito fu: “Bottano!”
Sedata alla bell ‘e meglio la lite, Italo prese la parola: “Amici, vi ringrazio di questa numerosa e affettuosa partecipazione. Spero che questa sia solo la prima di una lunga serie di riunioni. Adesso vi chiedo un minuto di tregua, per il taglio della torta!”
Arrivò una gigantesca torta con una candelina. Inutile dire che la candelina era un petardo! Gli schizzi di panna arrivarono dappertutto…. Un passante, fuori, alzò il naso e disse: “Minchia, a Catania nevica!”

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