Il rituale magico degli uccelli

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Tu lo sapevi, quando prima di salire in macchina hai comprato le caramelle alla menta. Lo sapevi giĆ  da molto prima, quando hai deciso di cambiare gli anonimi slip neri con le mutandine di pizzo azzurre.

Lo sapevi giĆ  il giorno in cui gli hai mandato quella foto, e perfino molto tempo fa, quando hai abbassato gli occhi davanti al suo sguardo.

E ora guardi la nebbia, il fiume in secca, una carcassa dā€™auto abbandonata. Pensi che ti piacerebbe avere il coraggio di non essere te, per una volta. Lui ĆØ alle tue spalle, percepisci lā€™odore dolciastro della sua sigaretta.

Avete parlato per ore. Avete rispettato il galateo che si addice al vostro essere adulti. O almeno al tuo. PerĆ² nelle orecchie hai percepito per tutto ilĀ  tempo del vostro incontro il ticchettio dellā€™orologio che avvicinava il momento in cui vi sareste dovuti guardare finalmente negli occhi, dopo aver a lungo camminato, parlato di cose indubbiamente interessanti che a te sono sembrate una scusa proprio per far passare il tempo consono ad arrivare altrove.

Che poi chi lo ha deciso questo tempo consono? Chi ha deciso i passi di quella danza, gli sguardi giusti, le parole appropriate?

Un rituale di cui tu non sei a conoscenza.

ā€œDicono che lā€™uomo debba fare il 90 per cento e alla donna spetti lā€™ultimo 10ā€, ti dice sorridendo, come unā€™alzata di palla sottorete che tu dovresti schiacciare per fare un punto facilissimo. ƈ una vita che non giochi a pallavolo. Che non ti concedi la leggerezza di un pomeriggio inutile, con il sole, la rete tirata in giardino, la palla che non ĆØ mai quella giusta, le braccia che diventano rosse.

Ora non lasciarti andare ai pensieri nostalgici.

Guardalo negli occhi, pensa a qualcosa da rispondere.

ā€œMi sembra una frase piuttosto maschilistaā€. Ti volti, lo fissi, gli occhi ti sono diventati di nuovo di quel color disdegno, quello che fa sembrare che tu stia provando totale disprezzo per la persone che hai davanti, come ti aveva detto Pier tanti anni dopo un bacio mancato alla stazione.

E ti pareva, santocielo, che avresti fatto la cosa sbagliata.

E se adesso non ti bacia neanche lui, questa volta ĆØ davvero colpa tua.

E allora lo fai tu.

PerchĆ© il tempo stringe, perchĆ© lĆ  fuori cā€™ĆØ una pandemia, perchĆ© sono anni che non ti concedi la libertĆ  di non essere te stessa.

Ti spingi in avanti sulle punte dei piedi, stringi gli occhi e lo baci.

Cosa succede a due persone dopo che scopano?

Che cazzo di senso ha tutto quel rituale da uccelli esotici dopo che tutto ĆØ finito e lui si accende una sigaretta e tu rimetti il golfino perchĆ© improvvisamente senti un freddo cane?

Una carcassa dā€™auto abbandonata, il fiume in secca, la nebbia, la campagna sterminata, un ponte di mattoni. Cā€™ĆØ qualcosa di disperato e romantico in quel bel mezzo di nulla di un venerdƬ pomeriggio nel quale avresti dovuto essere a casa a lavorare e invece hai messo le mutandine giuste e comprato le caramelle alla menta per giocare a non essere te stessa.

ā€œHai freddo?ā€

ā€œNoā€

ā€œStai tremandoā€

ā€œĆˆ solo la nebbiaā€

Ma poi lui ti abbraccia anche se non glielo hai chiesto. Senti il maglione morbido e il suo cuore che batte forse un poā€™ piĆ¹ veloce del normale.

Sta pensando anche lui, come te, a quello che accadrĆ  domani? A quale sarĆ  la cosa migliore da scrivere, quanto tempo sarĆ  giusto, anche questa volta, aspettare. Come funziona la seconda parte? Chi comincia? Valgono le stesse percentuali che ti ha spiegato prima?

Oppure lui sta solo pensando a quanto sia perfetto quellā€™attimo, con una canna fra le labbra, una donna fra le braccia, lā€™aria che inizia a profumare di primavera nonostante la nebbia fine, in quel luogo che sembra un poā€™ il confine del mondo?

Restate cosƬ non sai bene quanti minuti, mille se conti i tuoi pensieri. Da qualche parte nella tua testa sei giƠ ridiventata Cenerentola.

Devi scappare, prima che se ne accorga.

Devi scappare soprattutto prima che tutto questo inizio diventi la norma.

ā€œAllora io andrei, magari ci si rivedeā€

ā€œPer forzaā€¦io voglio rivederti e devi conoscere Mirtillo e poiā€¦io sono stato bene oggiā€.

Scappa via, piccola stronza, che se ti innamori del suo gatto hai scavato la tua fossa.

Schiacci il piede sullā€™acceleratore, per qualche chilometro la strada davanti a te ĆØ perfettamente dritta. Per qualche chilometro non devi prendere decisioni.

Poi arriveranno le curve, gli incroci, la necessitĆ  di rispettare le precedenze.

Ora no.

Ora puoi superare il limite e cantare a squarciagola.

Come fanno gli uccelli durante i loro rituali magici.