“E la censura della settimana è…” di Chiara Giuntoli

Se il politically correct sfugge di mano

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Via col Vento, Gli Aristogatti, Space Jam e Biancaneve hanno una cosa in comune: sono stati al centro di polemiche legate ai propri contenuti, definiti da alcuni paladini della giustizia razzisti, sessisti e via dicendo.

Citando Rose di Titanic (altro film meraviglioso e salvo da censure varie, per ora) la pellicola originale della storia di Rossella O’ Hara “vive solo nei miei ricordi” (e nelle case di chi ha comprato il DVD), perché HBO ha deciso non senza una buona dose di vigliaccheria di rimuoverla dalla piattaforma e ripubblicarla con le dovute parti tagliate. Motivo? La governante è di colore, perciò è un film razzista. Ma andiamo avanti: non è stato risparmiato nemmeno Gli Aristogatti, perché il gatto siamese Shun Gon ha gli occhi a mandorla e suona la batteria con le bacchette per il sushi. E se credevi che Space Jam fosse un innocuo film per bambini, giammai! Lola Bunny ha sconvolto così prepotentemente una generazione a causa del suo outfit (un top che lascia la pancia scoperta e degli shorts, praticamente uno scandalo epocale) che nel secondo film, citando testualmente il regista, è stata “desessualizzata” (per i più curiosi: adesso ha meno seno e porta una canotta più lunga) poiché nel 2021 bisogna evolversi e mostrare donne forti: perché è ovvio che se indossi un qualsiasi completo da palestra un po’ più scoperto sei una mammoletta senza cervello (e la cosa che fa ridere è che in questo modo si traveste da femminista un discorso tremendamente maschilista). L’ultima scena a fare scalpore è quella del fatidico bacio tra Biancaneve e il principe. In questo caso la principessa, essendo temporaneamente abbracciata dal sonno eterno, non è consenziente! Perciò mi raccomando bambini: molto probabilmente non sapete nemmeno in che modo siete nati, ma se mai alla tenera età di 7 anni vi venisse in mente di baciare sulla bocca una vostra coetanea, accertatevi prima che la lei in questione sia d’accordo con la cosa (dico davvero).  Che poi se vogliamo seguire questa linea di pensiero e analizzare ogni minima goccia dell’oceano, perché non rimuovere dal mondo dell’intrattenimento digitale ogni film delle principesse? In fondo il messaggio di base è che se una donna non venisse abbordata da un uomo ricco sarebbe solo una sguattera. Giusto? Ovviamente no.

È vero, la storia del cinema è piena di stereotipi e si, grazie al cielo ci siamo evoluti perciò ora anche i muri sanno che essere di colore non vuol dire essere ai margini della società, ma ha davvero senso alzare un polverone per ogni singola scena che non rispecchia al 100% i valori odierni? Non sarebbe meglio ammettere i propri errori ed imparare da essi, piuttosto che cadere nell’ipocrisia o nel bigottismo? Nel primo e cotanto criticato Space Jam la coniglietta dei Looney Tunes faceva impazzire Bugs Bunny con il suo fascino, ma come e quando lasciarlo avvicinare lo decideva lei. Come a dire: caro Bugs Bunny si, ti puoi avvicinare, ma a due metri di distanza e dopo aver fatto il tampone!

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