Travel & Love

Amiche

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Insieme a Chiara e a me, nei nostri viaggi in Europa spesso c’è stata Raimonda. In assoluto la persona più buona  che io conosca. Sempre gentile sempre disponibile e raccatta chiunque secondo lei abbia bisogno di aiuto, umani e animali. Ma ogni tanto esagera… come quella volta in Marocco che stava slegando le zampe di una capra in un bagagliaio di una macchina o come quando, sempre in Marocco, si è  infilata nella tenda di quattro uomini seguendo il miagolio di un gattino incastrato fra i due teli…. Per non parlare di quando una notte, in autostrada, ha raccattato un signore in stato confusionale e lo ha portato al Pronto Soccorso… Anche lei,  come Chiara deve avere una buona stella, perché non le è mai successo nulla!  Devo dire che nei viaggi la abbiamo un po’ tiranneggiata, ma evidentemente non più di tanto, perché è sempre tornata! Il suo sogno impossibile, con noi, era dormire otto ore per notte. Non ci è mai riuscita. La abbiamo fatta girare da mattina a notte fonda, dicendo di certo torniamo in albergo a farci la doccia e cambiarci per cena ma non si sa mai portiamoci un vestitino dietro e l’abbiamo  fatta cambiare in macchina con contorsionismi degni di un circense….lei che per dormire ha bisogno di silenzio assoluto e buio assolutissimo, per scegliere una camera tranquilla ogni volta faceva il terzo grado ai proprietari, quante macchine all’ora passano la notte? E la mattina?  E il sole alle nove dov’è, esattamente? Per colpa sua una notte abbiamo dormito in una camera col cesso in mezzo, era la più tranquilla. A Parigi, in un mitico viaggio,  eravamo in quattro e mi è toccata lei come compagna di stanza: dormiva con la mascherina nera, le finestre tappate e in più un’anta dell’armadio aperta sulle persiane, per fare ancora più buio. Ogni mattina alle sei si alzava per fare pipì e ogni mattina ci sbatteva contro, svegliandomi! Chiara dormiva con un’altra, che appena mi vedeva arrivare la mattina, da buona aretina, mormorava: “Oh Dio, icchè ce tocca oggi????” Io ero  l’anima organizzatrice dei nostri viaggi, che prevedevano sempre programmi serrati, anche troppo serrati… E per questo ogni tanto ci giravamo e la Raimonda non c’era più. Ufficialmente si perdeva, ma sospetto che lo facesse apposta….una volta la abbiamo persa a Parigi, al Bois de Boulogne. L’ abbiamo ritrovata in camera la sera (non c’erano i cellulari), ci ha aperto  con la faccia piena di sangue… oddio , abbiamo urlato all’unisono, ti hanno aggredita???? No, figliole, l’è una mascherina di bellezza…

Nei viaggi Raimonda era come i bambini con le poppate: ogni tot doveva mangiare. Lei diceva per problemi di ulcere e simili…ma noi, stronze, facevamo finta di non sentirla. Quando ha capito che non la avremmo fatta fermare ogni mezzora per mangiare si è organizzata con merendine varie al seguito.

Ma il problema del sonno non lo ha mai superato. Ogni mattina sconsolata, dopo aver dormito sette ore, diceva  “e  anche per oggi figliole un s’è dormito nulla!!!”  E per arrivare alle sue mitiche otto ore cercava di rimediare come poteva… il suo massimo lo ha raggiunto dormendo sui gradini dell’arena di Arles durante uno spettacolo di cavalli. L’abbiamo lasciata dormire…l’ha riportata in albergo un fantino.

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