Gli occhi golosi e curiosi di Francesco Maccapani Missoni

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Intervista a Francesco Maccapani Missoni

Francesco Maccapani Missoni, giramondo gourmet, ha fatto della passione di famiglia per la buona cucina un lavoro: il suo primo libro, The Missoni Family Coookbook, è una preziosa raccolta di ricette e di spaccati di vita della celebre famiglia fashion.

Se ti dico gourmand eyes, così senza pensarci, a cosa li associ?
Ho gli occhi più grandi dello stomaco, sono proprio così! La mia curiosità per il cibo mi porterebbe ad assaggiare tutto!

Occhi golosi, curiosi… i tuoi, anche se sei molto giovane, sono occhi che hanno visto tanto, per il tuo lavoro, persone, storie, situazioni. Oggi, di cosa  sei goloso, curioso?
Sono curioso di conoscere nuove culture, di paesi che non ho mai visitato. Appena ho l’occasione esploro posti nuovi, conoscere le culture non vuol dire stare negli Hotel a 5 stelle, ma frequentare le persone locali, andare nei loro ristoranti, a rischio della vendetta di Montezuma… appena possibile, vorrei andare in Giappone: la cucina giapponese è la mia  preferita in assoluto, dopo l’italiana!

Amore, cibo, vino: in ordine di preferenza, parliamone!
L’ordine è questo! Amore, io sono sempre innamorato ma non solo delle persone, degli oggetti, della musica… sono uno che è facile all’innamoramento per qualcosa, se una canzone mi piace, la ascolto anche 30 volte a ripetizione! Quindi amore nel senso più ampio del termine.
Con il cibo ho un rapporto di amore, solo amore, assoluto! A me piace scoprire, e mentre  in un ristorante che conosco alla fine ordino sempre le stesse cose, in uno nuovo mi scateno e  cerco di ordinare tutto il menu. Il trucco è andarci in tavolate grosse, così ordiniamo di tutto; i miei amici ormai lo sanno, non aprono nemmeno il menu e dicono fai tu, io in genere ho l’abilità di riuscire a ordinare bene. Nei posti dove non conosci puoi prendere anche una fregatura, naturalmente. A questo proposito ti racconto un aneddoto, nel ristorante giapponese Sagakura a New York –  di fronte a Yasuda, il miglior sushi della città – c’è la Sake room più grande di New York, hanno un libro dei Sake che è un malloppo enorme, alla fine tu stremato dici al cameriere vabbè consigliaci tu; il gioco è questo: con due bottiglie uguali lui dice questo è buonissimo, quest’altro spettacolare, poi scopri che la prova ti è costata 30, 40 dollari a bicchierino, e una bottiglia costa 400 dollari, l’altra 1400, morale mai dire a un cameriere “consigliami tu”,  soprattutto sul vino!
Il vino mi piace e se sono a cena con amici lo bevo ma a casa da solo no, se bevo è per divertirmi, a casa da solo al massimo una birra fresca, di base però acqua.

L’amore è il sesso? Il sesso è l’amore?
Possono anche essere scissi, sesso senza amore ok, ma amore senza sesso no.

Un’esperienza d’amore che vuoi raccontare.
Quella che deve arrivare. È sempre la migliore!

Un’esperienza di sesso da condividere con i lettori.
Fuori dalla discoteca in Sardegna, su una spiaggia  in mezzo ai rovi con le spine, le cose che si fanno da ragazzi… era una delle mie migliori amiche con la quale, complice un po’ di alcol, quella sera abbiamo deciso di approfondire. Beh, il giorno dopo ero tutto graffiato;  da quella volta, mai più in spiaggia perché la sabbia ti va dappertutto! E poi mai sesso in macchina… a parte che sono alto 2 metri, odio le scomodità!

Il sesso è stato come te lo eri immaginato da piccolo? Meglio, peggio?
Meglio, le aspettative erano alte, comunque è stato meglio.

Tu cucini benissimo, hai scritto un libro sulla cucina della tua famiglia, sei un raffinato gourmand, ami mangiare. Il cibo può essere sensuale?
Assolutamente sì! Io nel 90% dei casi se voglio conquistare una donna la porto a cena o la invito a casa, però se non mangia…. davvero non posso uscirci un’altra volta, ho proprio il piacere di vedere le persone mangiare, non sopporto le ragazze perennemente a dieta! 

 

Mangeresti ad occhi chiusi?
Dipende da chi è il cuoco, se mi fido ciecamente sì.

Hai mai conquistato una donna con il cibo? Racconta!
Diciamo che quasi sempre riesco nella conquista! Ho la fortuna di cucinare sempre molta verdura, nelle mie cene ce n’è sempre sia cruda che cotta, quindi sono preparato anche ad una ragazza vegetariana. Con le vegane, confesso, avrei dei problemi.

Cucinare insieme ad una donna – non per lavoro! –  può essere erotico?
Sì può essere, dipende anche lì dalla donna, dalla relazione, se sa cucinare oppure no,  perché se non sa cucinare diventa un disastro!!! In questo caso diciamo che è meglio se sta di fianco, beve un bicchiere di vino e parliamo: così la cena è salva!

Vino, bollicine, ebbrezza, la testa gira… La cosa più divertente che hai fatto da ubriaco.
Fin  da ragazzino ho passato le mie vacanze in Sardegna con una caterva di cugini e amici, e spesso, dopo aver bevuto un po’, architettavamo ogni genere di scherzi. Ai miei cugini Ottavio e Giacomo una sera abbiamo riempito la stanza – sotto i letti – di uova rotte che col caldo marcivano subito con un odore orrendo…. svuotato i vasetti di crema solare e riempiti di crema depilatoria… una volta mio cugino Federico si è fatto convincere a farsi tagliare i capelli da me e un altro amico… risultato, il giorno dopo si è rasato a zero!!! Anche la farina messa dentro il phon dava risultati interessanti… eravamo davvero un gruppo di maschi scalmanati, un delirio, a un amico  e vicino di casa una notte abbiamo preso il motorino dal garage, lo abbiamo  smontato vite per vite e rimesso fuori casa sua in 4 sacchi neri dell’immondizia. Però ci è andata male, lui aveva il nonno meccanico, il giorno dopo il motorino era rimontato perfettamente  e noi ci siamo rimasti malissimo!

ll tuo codice erotico nel bicchiere.
Tequila, l’unico alcolico che ti dà un up, non è soporifero, ti toglie qualsiasi inibizione, provare per credere! Assolutamente da non mischiare con altri liquori, solo tequila!

Cibo del cuore.
La pasta con qualsiasi sugo, broccoli, cime di rapa, pesto, gorgonzola… pasta for ever!

Bevanda del cuore.
Tè freddo al limone,  d’estate posso berne veramente litri

Donna del cuore.
Una pin up: magra magra, con sedere e tette.

Capelli dorati come il grano, pelle di pesca, labbra come susine… continua tu.
Due belle tette come due burrate perché la consistenza delle tette naturali è quella.

Tu hai scritto un bellissimo libro, The Missoni Family Cookbook, con tutte le ricette di famiglia, dalla trisavola Peppina al nonno Tai; quali sono i ricordi più belli legati al libro?
Tanti bei viaggi! Mi ricordo soprattutto  quello in Perù, il cibo a Lima è pazzesco, con tante influenze, anche giapponesi, davvero fantastico! E poi una miriade di tipi di patate, una zuppa fatta solo di patate, sì, ma di sette tipi diversi! Adesso vorrei tradurre il libro in italiano  e anche in altre lingue per   esportare maggiormente la nostra cultura di cibo di famiglia, con prodotti locali e rigorosamente di stagione.

Cosa vorresti davanti agli occhi, ADESSO?
Due burratine.

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Marina Baumgartner
Marina Baumgartner, romana di nascita e fiorentina d’adozione, vive e lavora a Milano, città che adora. Giornalista, ha scritto di viaggi, di persone, di storie fantastiche, di Paesi lontani. Ma anche di cibo e vini buoni, due grandi piaceri della vita. Lavora come copywriter per un’agenzia fiorentina, piena di belle idee e di bella gente. Ama viaggiare, molto spesso da sola, la buona musica, essere innamorata, le bollicine, gli spaghetti al pomodoro, la solitudine di fronte al mare, gli abbracci e gli amici veri. Scrivere è il suo respiro.

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