La Grande Bellezza

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Ho passato un week end che poteva essere di lacrime. Con una delle mie amiche piĆ¹ care, la prima che mi ha dato un lavoro quando, piĆ¹ di 30 anni fa, sono arrivata a Milano. Con lei abbiamo fatto tante cose belle, lavori interessanti, viaggiā€¦Ha sempre avuto case bellissime, dove la bellezza non era ā€“ e non ĆØ – Ā lo sfarzo e lā€™opulenza, ma le collezioni, le opere dā€™arte, i colori, le armonie. Da un mese la brutta bestia maledetta, la peste di questā€™ultimo anno e mezzo, Ā le ha portato via il marito, geniale pittore che nei sui quadri dipingeva lā€™ironia e il sarcasmo di cui, toscanaccio, era intriso fino allā€™ultima cellula. Pittore geniale e cuoco estroso, animava le loro mitiche cene dove annoiarsi era impossibile. Posso dire con sicurezza che le persone piĆ¹ interessanti di Milano le ho conosciute a casa loro. Prima in un bel palazzo del centro, poi in una bizzarra casa che si sviluppa in altezza, con un piccolo giardino traboccante di rose. Tutti con una vena, piccola o grande, di follia. Ma quella follia che, vivaddio, ti stimola la mente e ti fa pensare! Con lui ci siamo amabilmente presi per il culo per trentā€™anni, Toscana contro Toscana, e spesso ero io a soccombere sotto le sue battute. Non vedevo la mia amica da un anno e mezzo e non sapevo come sarei entrata nel suo dolore. Sapevo solo che volevo farlo in punta di piedi, condotta da lei. Via da Milano, si ĆØ presa del tempo per poter respirare di nuovo, in una piccola casa di campagna, per far sƬ che la sua pena la abiti senza possederla, per abituarsi allā€™assenza di una presenza che ĆØ durata cinquantā€™anni.

E in questo fine settimana ĆØ successo un miracolo. La bellezza ci ha avvolto, impastata con il nostro affetto reciproco, ci ha donato sole, fiori di campo, una profusione di rose, sentieri fra il bosco, un terrazzo dove cenare con una tiepida temperatura, mille oggetti da scoprire in questa casa che, con la mia curiositĆ  fanciulla, si ĆØ svelata con i suoi piccoli tesori: piatti scompagnati, tazzine con i piedi,Ā  pentole smaltate con le roseā€¦Ā  Eā€™ stato come se la bellezza, in tutte le sue forme possibili, si unisse, compatta, per darle la forza di continuare da sola. E non sono state lacrime, ma sorrisi.Ā  Ā Mi sono ricordata del mio lunghissimo inverno solitario al mare, dove alle quattro e mezzo del pomeriggio annegavo in un mare di buio senza neanche una luce allā€™orizzonte, quando mi svegliavo sotto cieli plumbei e il vento erano staffilate gelide che mi entravano da tutte le finestre pur chiuseā€¦. la bellezza Ā era scoprire fiori nascosti in condomini deserti, conchiglie rosa salmone, gemme che diventavano bocci e poi fiori, tramonti sempre diversiā€¦per sette lunghi mesi la bellezza mi ha parlato, spronato, consolato.

In questi due giorni il miracolo ĆØ accaduto di nuovo, intatto.

PerchƩ la bellezza, se sapremo vederla, ci salverƠ.