San Valentino: il glossario hot per cuccare in giro per il mondo

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Credits foto: Pexels

Durante il lockdown conoscere gente nuova dal vivo è stato davvero complicato: niente uscite, niente viaggi, rimaneva solo l’online. Con le app di dating e i social sono tanti i nuovi incontri virtuali sfociati in una relazione più continuativa, se non più seria; molti di questi sono avvenuti con potenziali partner oltre confine.

Una delle difficoltà del flirt con qualcuno di straniero però, è trovare sempre l’espressione giusta per comunicare all’altro le proprie voglie in modo corretto: ciò che in italiano si dice in un modo, in spagnolo potrebbe voler dire altro e viceversa.

Adesso che si sta avvicinando San Valentino e avete in programma una sessione di sexting intensa per festeggiarlo degnamente, è bene farsi cogliere preparati in materia linguistica, per non cadere in scivoloni e fraintendimenti, che potrebbero anche decretare la fine della liason.

A tal proposito, abbiamo interpellato gli esperti di Babbel, la app di apprendimento linguistico, per stilare il glossario erotico-linguistico definitivo, il mai più senza per le coppie miste (e non solo), con cui poter fare il sexting o il dirty talk in video call migliore della vostra vita. Non ci credete? Prendete taccuino e appunti e leggete qua!

Sexting

Durante la pandemia lo scambio di messaggi erotici è diventata un’attività più frequente, vuoi per superare la distanza, vuoi per alimentare le proprie fantasie. Per fare sexting evitando fraintendimenti imbarazzanti, qui sotto trovate le espressioni linguistiche più colorite e hot, suddivise per lingua.

Se per esempio state frequentando un partner spagnolo, nell’attesa di ricongiungervi, potete usare l’espressione “te voy a dejar seco/a”, che letteralmente significa “ti lascerò a secco”, sottintendendo una notte infuocata; per essere ancora più espliciti si può invece scrivere “quiero ponerte mirando a Cuenca”, ovvero “voglio metterti a guardare Cuenca”, una colorita espressione che lega il panorama della cittadina spagnola di Cuenca alla posizione della pecorina, l’equivalente dell’italiano “voglio metterti a 90”. E ricordate che “linda” significa “bella”, quindi non siate gelose, non c’è stato nessuno scambio di persona.

Passiamo al portoghese: con i brasiliani si può invece dire “quero afogar o ganso”, frase che letteralmente significa “voglio affogare l’oca”, ma che oltreoceano è una metafora che allude al desiderio sessuale. “Não fazer cu doce” è un’altra espressione, sempre di origine brasiliana, che trascende la traduzione letterale “non fare il culo dolce” e che viene utilizzata per indicare l’atteggiamento di chi fa il prezioso. Parlando di sesso tra donne, molto evocativa è anche l’espressione “colar o velcro”, che letteralmente significa “incollare il velcro”.

In Germania la metafora è con una lavanderia: “Ich würde dir gerne an die Wäsche gehen” significa “vorrei andare alla tua lavanderia”, ma in questo caso il bucato non c’entra niente, ovviamente. E fate attenzione ai “false friends” in tedesco: se il vostro amante vi scrive “kuss zurück”, vi sta restituendo virtualmente un bacio, un gesto affettuoso da non confondere con un invito a baciargli il fondoschiena, come la traduzione letterale “bacio al di dietro” lascerebbe intuire.

Chiudiamo questa carrellata con il danese: “jeg spiste en nissepik” significa che “ha mangiato un hot-dog” e non un “piccolo pene”, questa la traduzione letterale di “nissepik”.

Dirty talk

Quando il rapporto tra due persone è ben consolidato i freni inibitori tendono a scomparire e il sesso può diventare più piccante. Una delle pratiche più popolari in tal senso è quella del dirty talking, vale a dire le provocazioni verbali che per molti sono fonte di eccitazione. A San Valentino provocate il partner, sorprendendolo con una di queste espressioni.

Per esempio, per dichiarare le proprie intenzioni con uno spagnolo si può dire “bajo al pilón”, che significa “scendo alla fontana” e, se la gita sottocoperta dovesse andare a buon fine, si potrebbe esclamare “qué rico!”, l’equivalente italiano di “è così buono!”.

In tedesco, invece le donne che desiderano invece spronare il proprio partner possono dire “gib’s mir”, vale a dire “dammelo”, oppure “mein hengst”, che significa “mio stallone”.

O ancora, se si vuole lasciare l’iniziativa all’amante francese si può scegliere tra “prends moi” e “fais de moi ce que tu veux”, rispettivamente “prendimi” e “fai di me ciò che vuoi”.

Per apprezzare le capacità del proprio partner in inglese si può invece dire “you turn me on”, che significa “mi ecciti” oppure “I love how big/wet you feel” ovvero “mi piace sentirlo/a duro/bagnata”.

Infine, per spingersi davvero oltre i limiti, “trækkerdreng” è l’equivalente danese di “puttano”, mentre “sik beni” significa “scopami” in turco.

Ho capito bene?

Nel linguaggio parlato alcune parole possono suonare molto simili, pur nascondendo significati profondamente diversi.

Per esempio, se si vuole lasciare il posto sulla metro di Tokyo, bisogna dire “suwatte kudasai!”, ovvero “prego, si sieda” e non “sawatte kudasai!” che significa “per favore, mi tocchi”.

Analogamente, la parola tedesca “hui” e quella polacca “chuj” hanno un suono quasi identico, ma mentre “hui” è un intercalare onomatopeico utilizzato per esprimere gioia o sorpresa, “chuj” in polacco significa “pene”. Se si va a dormire a casa di un amico tedesco e si avverte caldo durante la notte bisogna assicurarsi di scegliere il verbo giusto: “ho caldo” si dice “mir ist heiss!” e non va confuso con “ich bin heiß!”, che invece significa “sono arrapato/a”.

Chi invece a dormire non ci pensa proprio e anzi vuole andare dritto al sodo con la propria conoscenza brasiliana può limitarsi a dire “quatro”, questa la parola chiave per indicare la “pecorina”.

In danese poi, qualora si volessero fare allusioni sessuali è fortemente sconsigliata la parola “pølse”: significa infatti “salsiccia”, ma nella cultura danese questo alimento non ha nessuna connotazione erotica; al contrario, il secondo significato di “pølse” è “cacca”.

Un’altra parola scandinava a cui prestare attenzione per evitare figuracce è “fika”, termine svedese con cui si indica un momento in cui rallentare e godersi le piccole cose della vita.

Infine, se una vostra conoscenza portoghese dovesse pronunciare la parola “sextou” fate attenzione a non fraintendere! Non vi sta invitando in camera da letto, ma sta solo esprimendo la propria felicità per l’arrivo del weekend.

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